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Yoga ponte tra corpo e mente, verso la costruzione di un'ecosistema emotivo

Come nasce e come si esprime un'emozione, cosa si intende per "lavoro emozionale" ed ecosistema emotivo, quale legame c'è tra yoga ed emozioni? Scopriamolo insieme in questo viaggio per tappe esplorative, alla scoperta delle convergenze tra dimensione emozionale e pratica yoga.

"L'emozione sorge laddove corpo e mente si incontrano" cit. Eckart Tolle


DOVE SI INCONTRANO CORPO ED EMOZIONE

Il cammino di conoscenza dello yoga, ci porta a contatto con il nostro mondo emozionale fornendoci la possibilità di imparare ad orientarci nella vita secondo quanto le esperienze e la quotidianità evocano in noi, per scoprire e poi aderire alla nostra autenticità, le nostre potenzialità e libertà. Andiamo allora insieme passo passo in esplorazione del funzionamento del mondo emozionale in noi per poi scoprire come lo yoga ci possa accompagnare in esso, a beneficio della conduzione di una vita sana e autentica.


Come si forma un'emozione?

Il termine emozione (dal latino emovère, portare fuori, smuovere, in senso più lato scuotere, agitare, dal francese 'mettere in moto, eccitare’) comporta un coinvolgimento mentale che si estende al corpo e viceversa un turbamento corporeo che implica una valenza mentale. Il corpo somatizza il pensiero e nello stesso tempo la mente recepisce il turbamento del corpo ed è in questo scambio che nasce l'affetto ossia l'emozione. Potremmo dire che l'affezione si forma nella terra di mezzo tra mente e corpo coinvolgendo quello che in sendo lato chiamiamo cuore. IL CUORE E' SIMBOLICAMENTE L'ORGANO CHE SEGNA IL PASSAGGIO DI VALENZA da un'esperienza neutra, non o poco significante, ad una che acquisisce una connotazione rispetto non solo alla nostra sopravvivenza e alle nostre preferenze ma anche alla nostra narrazione personale. L'emozione nasce ove un'esperienza si accende di senso rispetto al nostro vissuto, alla nostra storia, alle nostre conoscenze. Questo processo di formazione di senso attraverso il legame tra le sensazioni del corpo e la loro rielaborazione mentale, però, non può scaturire nella vera e propria emozione, senza un elemento fondamentale: la consapevolezza.


Qual'è la sede della coscienza?

La sede della coscienza è nella zona cerebrale chiamata Insula che ha la funzione di memorizzare i legami tra le memorie cerebrali ossia di costruire una sorta di mappa delle connessioni tra le esperienze, memorizzando così anche la loro valenza emozionale. Senza consapevolezza, la vita emozionale non ha riconoscimento nella persona e ogni turbamento rimane inconsapevole.


VERSO L'EMOZIONE: IL PONTE TRA CORPO E MENTE

Quali sono dunque gli elementi delle emozioni?

Potremmo dire che non esistono emozioni senza corpo, senza memoria, senza coscienza. Ove manca uno di questi elementi, la vita emozionale rimane sommersa, inespressa, nascosta, inconsapevole, involuta o assente.


Qual'è il ponte tra corpo ed emozione?

Il Sistema Nervoso Autonomo, prima ancora della coscienza, si attiva e cambia di stato rispondendo agli stimoli esterni secondo una valenza emozionale inconscia che precede l'espressione emozionale più evoluta attraverso la parola o il pensiero.


Cos'è la mente? Cos'è la coscienza?

Questa domanda è uno dei quesiti paradosso posti dalla scienza e dalla cultura zen. Potremmo azzardare una risposta funzionale all'uso di questi termini più che ad una loro vera e propria definizione, dicendo che la coscienza rappresenta la capacità di mantenersi presenti agli accadimenti esterni ed interni a sè stessi; è quindi la capacità di mantenere attenzione e concentrazione su ciò che accade attorno a noi e di mantenerci in connessione con il mondo e le relazioni, non basta a produrre consapevolezza di sè e delle emozioni senza l'attivazione di una propriocezione, ossia la capacità di percepire ciò che ci accade interiormente, di intercettarlo, interpretarlo per poi trattenerlo e incanalarlo.


COME POSSIAMO ALLENARCI ALLA PRESENZA EMOZIONALE

Questa presenza di sè verso gli accadimenti interni ed esterni, come si può esercitare? Attenzione e concentrazione, non sempre da soli bastano quando mancano strumenti interpretativi delle emozioni che permettono di riconoscerli:


Quali sono i canali espressivi delle emozioni?

  • Il canale verbale (linguaggio parlato) e non verbale (linguaggio del corpo, mimica e reattività comportamentale esteriore fisica);

  • il codice digitale (reazioni del corpo, attivazione/disattivazione metabolica) e il codice analogico (cronologia dei fatti, significato narrativo, evocativo, simbolico);

  • le emozioni nascono dalle sensazioni ma comportano un movimento interiore più lungo, duraturo e pervasivo sebbene meno stabile del sentimento;

  • le emozioni possono avere una valenza stratificata e sfumata che va oltre il positivo o il negativo e che si intreccia, al di là di piacere e dolore, in un complesso groviglio emozionale multisfaccettato.

Quali sono i parametri per leggere le emozioni?

  • valenza emozionale: abbiamo visto che piacevole/spiacevole possono confondersi, essere sfumati o complicarsi in complessi emozionali. Quando le emozioni sono forti, si può arrivare all'assuefazione o viceversa alla saturazione: in questo secondo caso si può sfociare nell'ottundimento o viceversa dell' iper-reattività;

  • lo spazio dell'emozione: durata, contesto, senso, possibilità espressiva o repressiva;

  • confine dell'emozione: confine emotivo tra sé e l'altro (prevenzione della contaminazione emotiva), tra bisogno e desiderio (confusione emotiva);

  • riconoscimento delle emozioni: riconoscere e nominare il sentire, declinarlo, coltivare l'alfabeto emotivo;

  • reggere e stare nell'emozione: nel corpo, nella mente; la resilienza viscerale, la tenuta nervosa, la tenuta chimica, la capacità di rielaborazione, il livello di dissonanza cognitiva, la motivazione, l'allenamento.

LA SOPRAFFAZIONE DELL'EMOZIONE: LE CINQUE 'F'

L'emozione in sè non è ne buona ne cattiva, semplicemente accade. Ma ciò che può invece portare disagio è la sua sopraffazione che si realizza in tutte le dinamiche che comportano un sovraccarico, logorio, fissazione, chiusura della sfera emotiva personale. Il sovraffaticamento emozionale indipendentemente dalle più svariate cause ed origini, si riversa sempre sul Sistema Nervoso Autonomo che può reagire mettendo in atto strategie difensive fisiche e talvolta mentali. La mente, la cui funzione è quella di difendere il corpo, reagisce al sovraccarico con una sospensione della coscienza più o meno accentuata che si può realizzare in differenti forme e secondo diversi livelli di gravità:


1. Fight (lotta)

  • Amplificazione

  • Opposizione

  • Compulsione

  • Dissonanza cognitiva

2. Flight (fuga)

  • Spostamento

  • Evitamento

  • Rifiuto

1. / 2. Fight/Flight (lotta-fuga)

  • Proiezione

3. Fawn (conformarsi per evitare il conflitto)

  • Aggiustamento cognitivo

4. Freeze (congelamento)

  • Irrigidimento

5. Faint (collasso)

  • Ottundimento

  • Dissociazione

  • Spossatezza, svenimento - Faint (collasso)

2./5. Flight/Faint (fuga/collasso)

  • Rimozione

Avere consapevolezza di questi meccanismi, ci consente di riconoscerli dentro di noi, prendendone atto, imparando a prevenirli, impostando le nostre scelte e la nostra quotidianità alla luce dei nostri limiti. Lo yoga ci insegna ad osservare questi meccanismi interiori per imparare a convivere con essi o a gestirli al meglio di come siamo in grado di fare.


IL FONDAMENTO DELL'ECOSISTEMA EMOTIVO: L'EMODIVERSITA'

Pensando di costruire un ecosistema emozionale dentro ognuno di noi, potremmo affermare che solo quando nel nostro mondo interiore non esiste alcuna polarizzazzione su un'emozione a scapito delle altre, siamo in equilibrio e ci sentiamo bene. Nonostante l'ambiente esterno o eventi della vita possano portare temporaneamente la prevalenza di un'emozione sulle altre, alla lunga una tale polarizzazione può portare a logorio e depauperimento delle risorse, arrivando a sfociare anche nella malattia organica o ad un malessere emotivo pervasivo. Secondo uno studio Francese, la diversificazione delle attività e delle energie durante il giorno aiuta a smuoversi dalla fissazione su un'emozione e dal predominio di una sulle altre. Viceversa, fermarsi o rallentare soprattutto quando il fare diventa compulsivo, può aiutare a calmare la mente e a creare uno spazio interiore ripulito dal sovraccarico emozionale. Lo yoga aiuta a creare uno spazio in cui smuovere il ristagno energetico e con esso risvegliare le emozioni sopite sciogliendo nodi e fissazioni emozionali, oppure viceversa può aiutare a lasciar andare e dissipare il sovraccarico.


L'EMOZIONE SOSTENIBILE NELLO YOGA: IL LAVORO EMOZIONALE

"L’unico vero viaggio di scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi". Cit. M. Proust


Il lavoro dello yoga rispetto a corpo, emozioni ed energie si svolge attraverso un viaggio interiore che intende:


Incanalare le energie

  • allenamento del corpo;

  • allenamento della concentrazione;

  • fermare la mente;

  • interrompere la compulsione;

  • distanza e osservazione delle emozioni.

Portare al risveglio:

  • del corpo dall'ottundimento;

  • della consapevolezza dall'oblio;

  • dei pensieri primi originali;

  • dell'espressione creativa.

Guidare il ritorno:

  • all'integrità e all'autenticità;

  • all'essenzialità;

  • all'assenza di bisogno nel silenzio delle necessità.

Attraverso questo viaggio, lo yoga è in grado di "mettere al lavoro le emozioni" secondo queste tappe:

  • prenderne atto;

  • dare loro riconoscimento;

  • osservarle astenendosi dal giudizio;

  • analizzare l'emozione declinandola nelle sue sfumature;

  • legittimarne la presenza e "darsi il permesso di provarle".


YOGA TRA CODICE DIGITALE E CODICE ANALOGICO

"La creatività canalizza l'emotività e placa il fermento mentale". Cit. Christel Petitcollin


Il cammino dello yoga, offre svariati percorsi per riequilibrare corpo ed emozioni per elevare in seguito la propria energia, ognuno secondo un punto di partenza diverso:

  • YOGA BOTTOM-UP (es. Vinyasa yoga, Ashtanga yoga): partire dal corpo (1° chakra Muladhara, radice, terra) verso la mente, passando dal codice digitale del corpo (attivazione, disattivazione) a quello analogico (rielaborativo verbale). Metodo che parte dal risveglio del corpo, recuperando l'omeostasi corporea attraverso l'incanalamento fisico delle tensioni nervose. Un tipo di lavoro fisicamente molto intenso ed efficace, adatto a calmare la mente e contrastare il ristagno energetico della vita sedentaria, meno indicato in caso di sovraccarico fisico.

  • YOGA TOP-DOWN (es. Raja Yoga): partire dalla mente (6° chakra Ajna, terzo occhio, etere) per tornare al corpo, passando dal codice analogico (rielaborativo verbale) a quello digitale del corpo (attivazione, disattivazione). Un tipo di lavoro di concentrazione molto intenso, che porta distacco e alleggerimento emotivo, riequilibrio emozionale, adatto per alleggerire il corpo, meno indicato in caso di sovraccarico mentale.

  • YOGA SIMBOLICO ARCHETIPICO (es. Hatha Yoga, yoga Ratna, Anukala yoga): partire dal simbolo (3° chakra Manipura, ego, fuoco) dal codice analogico rielaborativo verso la sintesi catarchica corpo/emozione. Lavoro che propone un porocesso di identificazione con il simbolo, risveglio creativo, potenziamento emotivo, non indicato in caso di trauma poichè ricco di analogie potenzialmente attivanti (trigger).

  • YOGA DEVOZIONALE (es. Kundalini yoga): partire dall'emozione (4° chakra Anahata, cuore, aria) per aprire e liberare in modalità catarchica lo spazio del cuore. Proposta che lavora sul contenimento, l'appartenenza, l'identificazone in uno spirito guida contro, meno indicato in caso di dipendenza relazionale.

  • YOGA VIBRAZIONALE (es. bagni di gong, yoga nidra): partire dalle sensazioni per arrivare al sonno apparente che apre la coscienza, non indicato in presenza di psicosi.

Ogni tipo di yoga propone un canale di attivazione attraverso cui dirigere la propria energia, secondo l'attitudine e preferenza personale, non ultimo è importante la sintonia con l'insegnante.


a cura di Elena De Donato

Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️

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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️


BIBLIOGRAFIA


. Stephen W. Porges – La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza – Giovanni Fioriti Editore - 2018

. Christel Petitcollin – Il potere nascosto degli ipersensibili - Sperling & Kupfer, 2019

. https://www.dirime.com/la-sindrome-da-evitamento-estremo-delle-richieste-cosa-ci-insegna-la-neurocezione/

. https://pathologicaldemandavoidanceaprofileofautism.com/2019/06/25/pda-neuroception-the-five-fs/

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