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Yoga delle emozioni: trasformare il fuoco della rabbia

Scopriamo insieme come trasformare il fuoco della rabbia per poter ascoltare i messaggi non di rado scomodi e complessi che essa ci porta. Un ascolto da costruire nel quotidiano, favorito dalla pratica e dagli strumenti che porta lo yoga.

"Se sei paziente in un giorno di rabbia, sfuggirai a cento giorni di dolore." ct. Rainer Maria Rilke


QUANDO PORTIAMO LA RABBIA A YOGA: ESSERE RABBIOSI O AVERE RABBIA?

E' davvero impensabile nella nostra frenetica vita quotidiana, credere di poter sempre arrivare sul tappetino di yoga predisposti in maniera ottimale alla pratica. Capita invece di arrivare a yoga in sovraccarico: per gli elevati ritmi di attività giornalieri, ma anche perché immersi in una realtà multidimensionale che ci vede coinvolti in stretta successione, a volte addirittura in parallelo, in differenti ruoli e ambienti (non ultima la dimensione virtuale). Lo stress accumulato ci porta a praticare partendo lontani dai presupposti di quel cammino di conoscenza interiore che vorremmo intraprendere: per riuscire in qualche modo ad elevare il nostro livello di consapevolezza, abbiamo allora prima di tutto necessità di riequilibrarci. Ma tra tutti i pesi con cui possiamo arrivare a yoga e dai quali vogliamo emanciparci, la rabbia è sicuramente quello da cui è più difficile liberarsi perché essa tende ad essere UN'EMOZIONE ESPANSIVA E PERTANTO SOVRASTANTE LA PERSONA. La rabbia, ci porta ad essere reattivi e ciò ha precise motivazioni legate alla difesa di sé e del proprio territorio di sopravvivenza oppure della propria identità o dignità. L'evoluzione ci ha fornito le risorse interiori per tenere in qualche modo a bada questa emozione e farne qualcosa di più, della mera sopravvivenza: INCANALARE IL MOTORE ENERGETICO DELLA RABBIA PER COSTRUIRE QUALCOSA DI BUONO OLTRE AL SOLO DIFENDERCI O ATTACCARE E DISTRUGGERE. Lo yoga ci offre l'opportunità di portare con noi la rabbia per farne qualcosa di positivo, mettendo il corpo in condizione di esprimersi muovendosi e per questo agire senza ferire, DANDO UN MOTO, UN SENSO ALL'EMOZIONE. Lo yoga quindi ci permette di trasformare l'ESSERE RABBIOSI, lasciando che il corpo esprima nella pratica questa emozione fino alla sua spontanea estinzione. A quel punto la rabbia potrà forse ancora essere in noi, ma noi avremo smesso di essere rabbiosi e quindi di esserci fatti da essa dominare: potremmo AVERE E PROVARE RABBIA, SENZA PIU' ESSERE RABBIA. La distinzione tra le due modalità è sottile ma fondamentale: essere rabbiosi diventa facilmente pensare e agire con rabbia (come un cane che ringhia e abbaia perché affetto dalla Rabbia anche quando il pericolo esterno è cessato), mentre avere/provare rabbia ci porta a prendere le distanze per interrogarci e capire, per trovare una strategia risolutiva o migliorativa (come il cane che smette di abbaiare all'estraneo quando realizza che si tratta di estraneo innocuo).


QUANDO LA RABBIA FA MALE: COME AGISCE LA RABBIA ?

"Non sarai punito per la tua rabbia. Sarai punito dalla tua rabbia" Cit. Buddha


Quando siamo rabbiosi, l'emozione diventa facilmente DISFUNZIONALE OSSIA DISTRUTTIVA verso noi stessi e verso gli altri, secondo dinamiche diverse:

  • LA RABBIA ESPLOSIVA: LA RABBIA FA QUELLO CHE VUOLE

La rabbia dell'io ferito è quella di un identità che negando la propria fragilità, vuole affermare l'assenza di ogni limite e confine, trasgredendo o aggredendo. E' la rabbia di un ego che nega i propri limiti dimostrando di non averne e che per questo diventa pericoloso.

  • LA RABBIA NEGATA SI SPOSTA, NON SCOMPARE

Negare la propria rabbia, magari perché scomoda rispetto al dirci qualcosa dello status quo in cui ci troviamo, non la fa scomparire ma solamente spostare e proiettare inconsapevolmente su un altro oggetto, rischiando di provocare danni inattesi.

  • IL RANCORE, LA RABBIA MANTENUTA

"Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l'intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato." Cit. Buddha

Mantenere rancore, porta l'io a chiudere dentro di sé l'offesa mantenendo un fuoco tiepido che arde lentamente nel desiderio di pareggiare i conti e covando un desiderio di rivalsa che può diventare vendicativo.

  • LA RABBIA IMPLOSIVA

"Aggrapparsi alla rabbia è come afferrare un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei sempre e solo tu quello che rimane bruciato." Cit. Buddha

La rabbia repressa, porta ad un lento logorio delle risorse psicofisiche della persona, verso un'implosione dell'io che si autocensura rispetto alla vera espressione di sé; il rischio di arrivare ad un conflitto interiore di schemi tra repressione ed esplosione, che può sfociare nell'attacco di panico o nella somatizzazione della rabbia in patologie solitamente che depauperano il sistema immunitario.

  • ATTACCARSI ALLA RABBIA E AL SE' NEGATIVO

L'io che per definirsi necessita della rabbia e che ad essa si attacca per manifestarsi, è un io che non ha avuto modo di scoprire chi è, che non sente sé stesso ne' si percepisce positivamente e che pertanto non riesce a prendere decisioni, né ad agire, altro che d'impulso o contrasto verso ciò o verso chi invece si afferma in senso positivo e propositivo: un io che non sapendo costruire, si afferma per negazione di ciò che già c'è fino a rivolgersi verso di sé, in maniera autodistruttiva.


L'INGANNO DELLA "SANA" RABBIA: L'IDENTIFICAZIONE

Ma se la rabbia è un'emozione naturale e sana legata alla sopravvivenza, come è possibile che essa agisca in noi con questi meccanismi disfunzionali? Come per tutte le emozioni, LA RABBIA DIVENTA DISFUNZIONALE QUANDO CI IDENTIFICHIAMO IN LEI, quando cioè diventiamo ad essa adesivi sottostando alla sua logica degenerativa. Logica che ci sovrasta TOGLIENDOCI OGNI CAPACITA' DECISIONALE ASSOGGETTANDOCI COMPLETAMENTE. Ma come è possibile riuscire a non identificarsi con essa e PROVARE UNA RABBIA SANA? Esattamente come un "sano egoismo" ci permette di mantenerci in vita e di proteggerci dagli abusi degli altri, così una sana rabbia è l'emozione che semplicemente ci avvisa del rischio di una lesione della nostra integrità fisica, morale, sociale, identitaria o affettiva: un avvertimento teso a RENDERCI VIGILI E METTERCI AL LAVORO, PER CAPIRE COME MODIFICARE IL NOSTRO COMPORTAMENTO E GESTIRE LA SITUAZIONE. Una rabbia "sana" è prima di tutto una rabbia ASCOLTATA E RICONOSCIUTA, DI CUI PRENDERE ATTO CONSIDERANDO I MESSAGGI CHE ESSA CI PORTA, per affrontare le realtà dei fatti cui essa ci pone di fronte.


LA CHIAVE SPAZIALE E TEMPORALE PER GESTIRE LA RABBIA

Imparare a fare UN PASSO INDIETRO dalla rabbia, prendendo una breve PAUSA DI RESPIRO per affrontare gradualmente i messaggi che essa ci porta, è fondamentale. Esistono varie tecniche per prendere tempo e fare un passo indietro specie per la rabbia; una di queste che si insegna anche ai bambini, è la TECNICA DELLA TARTARUGA che rabbiosa per i maltrattamenti da parte di un compagno, si FERMA, si RITIRA NEL SUO GUSCIO stando dentro di sé e infine RESPIRA PROFONDAMENTE fino a lasciare che essa si attenui nel momento presente. Ma quando funziona davvero questa tecnica? La risposta è che per funzionare davvero dobbiamo essere almeno un minimo in grado di FERMARCI DAL LOOP DELLE CORSE GIORNALIERE, pre ritrovare un pò di consapevolezza e da lì trovare la giusta distanza dall'oggetto della nostra rabbia.


INTERROGARE LA RABBIA CON LE DOMANDE GIUSTE, DOPO UN PASSO INDIETRO

La rabbia ci offre l'opportunità di capire che una situazione ci sta facendo del male, che non fa per noi e che qualcosa deve cambiare per non farci soccombere. Con la ricezione del messaggio portato dalla rabbia abbiamo l'opportunità di ridefinire la nostra vita, come segue:

  • RIVEDERE I NOSTRI SPAZI E CONFINI, CON ORGANIZZAZIONE E INGEGNO per ovviare all'allerta portata dal messaggio che ci sta inviando la rabbia;

  • RIVEDERE LE NOSTRE ALLEANZE con chi ci circonda e con l'ambiente in cui viviamo;

  • capacità di CONTENERE la rabbia senza fare né farci del male;

  • rafforzare la nostra AUTOSTIMA, scoprendo che possiamo sopportare DI ESSERE FERITI senza perdere di vista chi siamo e cosa vogliamo;

  • POTENZIALE E RISORSE in noi stessi che non pensavamo di avere, una volta che abbiamo resistito all'impulso di rispondere reattivamente alla rabbia.

Per attivare queste risorse, dobbiamo metterci in dialogo con la rabbia chiedendoci:

  • Qual'è l'oggetto della nostra rabbia? Che cosa, chi e quando ci fa/provoca rabbia?

  • Di cosa ci vuole avvertire/a proposito di cosa ci vuole mettere in allerta, la rabbia che stiamo provando?

  • Cosa non vogliamo o non possiamo permetterci di vedere nel messaggio che ci sta comunicando la rabbia?

  • Come possiamo metterci al lavoro per affrontare ciò che la rabbia ci sta comunicando?

  • Di cosa/chi abbiamo bisogno per provvedere al messaggio che la rabbia ci porta?

Possiamo scoprire il/i vero/i messaggio/i che ci porta la rabbia, avendo il coraggio di fermarci ad ascoltarla fino in fondo ANCHE QUANDO ESSA E' SCOMODA, INATTESA, IMBARAZZANTE. Lo stato di allerta in cui ci mette la rabbia, è un'importante SANO MOTORE DI ATTIVAZIONE che ci aiuta a CAPIRE COSA DI UNA DETERMINATA DINAMICA O SITUAZIONE CI STA FACENDO MALE; fatto un passo indietro da questa sensazione di attivazione, guardando da un punto di vista più lontano e ampio la rabbia, possiamo capire come trasformarla perché essa diventi costruttiva.


TRASFORMARE LA RABBIA CON LO YOGA: LA DANZA DEL DIVENIRE DI SHIVA TANDAVA

Lo yoga ci fornisce la possibilità di incanalare la rabbia in qualcosa di più alto, di sublimare l'emozione senza perdere consapevolezza di ciò che essa ci porta. Lo yoga ci offre un ambiente protetto dove poter esprimere la rabbia in maniera innocua per sé e per gli altri per arrivare a capirla e "farsene qualcosa". In questo cammino di rielaborazione della rabbia, lo yoga ci accompagna nella DANZA DEL DIVENIRE DI SHIVA TANDAVA, attraverso i suoi 3 momenti:

  • CREAZIONE: è la fase dalla crescita dell'io attraverso la costruzione delle certezze a fondamento della nostra vita (il nostro territorio): chi siamo, cosa vogliamo, come vogliamo agire nella quotidianità;

  • DISTRUZIONE: è la fase della rabbia vera e propria, che emerge quando vengono messi in discussione i fondamenti delle nostre certezze (i confini della nostra sopravvivenza morale, affettiva, fisica, emotiva);

  • RICOSTRUZIONE: è la fase in cui, dopo aver deciso come agire per difenderci o per adattarci o includere ciò che percepivamo pericoloso nella nostra vita, rielaboriamo le nostre certezze integrandole con nuove conoscenze.

La pratica yoga ci aiuta ad entrare in un LABORATORIO DI ESPRESSIONE INNOCUA DELLA RABBIA PER ASCOLTARLA, RICONOSCERLA, INCANALARLA, RIELABORARLA, TRASFORMARLA fornendoci elementi propositivi per la nostra vita.


a cura di Elena De Donato

Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️

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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master GiocayogaCare®️ bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️


BIBLIOGRAFIA


. E. De Donato - Yoga nel mondo delle emozioni: dal riequilibrio del corpo verso il dialogo interiore - Yoga Magazine.it 2022 - pubblicato a breve

. Stephen W. Porges – La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza – Giovanni Fioriti Editore - 2018

. Mireille d'Allancé - Che rabbia! - ed. Babalibri 2012 -

. The Mind and Life Institute - “Destructive Emotions” - 2003

. E. De Donato - Yoga nelle giornate no: scivolare nella pratica, lasciandoci sorprendere dalla saggezza del corpo - Albero dello yoga Ratna Blog - https://www.elenadedonato.com/post/yoga-nelle-giornate-no-scivolare-nella-pratica-lasciandoci-sorprendere-dalla-saggezza-del-corpo/

. E. De Donato - Yoga altamente sensibili oltre il "velo di maya" ovvero l'equilibrio nella complessità - Yoga Magazine.it 2022 - https://www.yoga-magazine.it/2022/07/yoga-altamente-sensibile-oltre-il-velo-di-maya/

. E. De Donato - Yoga nel corpo: embodiment o disembodiment? - Yoga Magazine.it2022 - https://www.yoga-magazine.it/2022/02/yoga-nel-corpo-embodiment-o-disembodiment/



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