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Immagine del redattoreElena De Donato

Chi lo dice che... "Lo yoga è una pratica esoterica ?"

Rubrica mensile "Lo Yoga è...: 8 miti da sfatare sullo yoga" - Luoghi comuni e miti da sfatare in merito allo yoga, approfonditi nel blog dell'Albero dello Yoga Ratna - Reposted from Sept. 28 2020

L' ESOTERISMO C'ENTRA CON LO YOGA?

L'antichissima pratica dello yoga, è nata come disciplina rigorosa tramandata oralmente da maestri che ne avevano conosciuto i benefici dedicando ad essa un'intera esistenza. Essendo ad apprendimento tramite esperienze e trasmissione orale, lo yoga ha potuto sopravvivere proprio e solo grazie al lignaggio dei maestri e alla loro fedeltà a principi e precise osservanze. Ed è infatti proprio il rigore ad aver fatto di questa pratica una vera e propria disciplina, tanto da trovare origine nella preparazione militare vietata alle donne. Sotto questo aspetto lo yoga può effettivamente considerarsi una disciplina esoterica, nell'accezione del termine che riguarda la sua ligia trasmissione e che afferma la distinzione dei ruoli tra maestro e allievo, a beneficio di una gerarchia che sottenda la possibilità di preservare il rigore della disciplina stessa. Su questa stessa scia, bisogna riconoscere che dove, quando e quanto più si realizzano davvero gerarchia e di conseguenza rigore più forti, tanto più la disciplina assume ancor oggi connotati quasi 'magici'. L'allievo totalmente fiducioso nel maestro che non esplicita i meccanismi che suscitano ogni specifico beneficio, assiste alla magia del proprio cambiamento con atteggiamento ossequioso vicino a quello religioso.


Tuttavia LO YOGA NON E' UNA RELIGIONE NE' UNA DISCIPLINA DOGMATICA. Rimane una pratica basata sull'esperienza, volta più che ad insegnare qualcosa, ad indicare un METODO PER ORIENTARSI NELL'ESPLORAZIONE DELLA RELAZIONE CON NOI STESSI E IL MONDO CHE CI CIRCONDA. Lo yoga quindi non entra nel merito del "COSA" ma aiuta a capire "COME" realizzare la persona. Quell'ineffabile 'magia' associata al mondo esoterico, se davvero esiste nello yoga, non riguarda un condizionamento esterno ma ciò che accade alla persona a seguito di una libera e spontanea presa di coscienza. Poiché lo yoga alla fine è proprio questo: non un rito, non un'iniziazione, una dottrina, una religione o un orientamento spirituale per pochi eletti da non diffondere pubblicamente, ma un CAMMINO DI CONOSCENZA, ANZI DI AUTO-CONOSCENZA.

YOGA RELIGIONE DELLA CONOSCENZA ..."SOCRATICA"

"Lo yoga è una scienza pura (...) con Patanjali per la prima volta nella storia dell'umanità la religione fu portata a livello di scienza: (...) una scienza di leggi allo stato puro, senza dogmi nè credo" - Yoga la via dell'integrazione – Cit. Osho


Come già abbiamo scritto nel primo articolo della rubrica, LO YOGA E' PER TUTTI anche se non tutti sono fatti per lo yoga, ossia non tutti sono 'pronti' per affrontare un percorso di AUTO-CONOSCENZA che potremmo definire socratica: "Conosci te stesso" infatti affermava la filosofia di Socrate. Potremmo quindi dire che il termine 'esoterico', quando si parla di yoga, non è del tutto inappropriato, ma nello stesso tempo non è da intendersi nel significato comune che richiama al trascendente attraverso una co-dipendenza maestro-discepolo o guru-adepto come avviene in altri contesti. Al contrario lo yoga è un CAMMINO IMMANENTE INTIMO E UNICO PER OGNI PERSONA e soprattutto è un cammino LIBERO: il maestro fornisce indicazioni perché sia e stia all'allievo trovare la strada procedendo su di essa con modalità proprie assolutamente originali. Lo Yoga propone istruzioni precise e rigorose, è una vera e propria disciplina che sottende un metodo per scalare la conoscenza di sé, dal livello più fisico e 'grossolano' legato ai sensi, via via fino ai livelli più sottili, dal mondo emozionale a quello dell'intuito fino ad arrivare a quello puramente energetico. SENZA DOGMI NE' CREDO, dice Osho, perché non dà risposte ma indica istruzioni perché ognuno trovi le proprie. Risposte diverse per ognuno quindi, ma che aiutano ad ORIENTARE SE STESSI E LA PROPRIA VITA: dal puro benessere psicofisico, nel ritrovamento di equilibrio e auto-regolazione degli stati fisici ed emotivi, riflettendosi nella sfera relazionale a tutti i livelli per scoprire cosa fa veramente per noi, cosa vogliamo e di cosa abbiamo davvero bisogno, inducendoci a modificare lentamente il nostro modo di rapportarci al mondo e alla nostra esistenza.

YOGA E LA POTENZA DELL'ESSENZA

"Lo yoga non ti dice né di essere religioso né in quale religione credere, ma se sei credente aumenta la tua fede; non ti dice quale idea politica avere, ma se ne hai una ti rende un politico migliore. Lo yoga ti aiuta a migliorare in tutto ciò che fai e in cui credi" - Yoga for the Special Child - Cit. Sonia Sumar


Lo yoga in sostanza si fa spazio nella persona per far emergere la sua vera essenza, ciò che essa realmente è, spogliata da tutti i condizionamenti che la appesantiscono perchè non le appartengono veramente. Perché è nella sostanza che risiede la forza, il potere e l'energia di ognuno. Ed è in questa riscoperta dell'essenzialità che risiede il valore dello yoga come DIMENSIONE DELL'ANIMA E DELLO SPIRITO. Dimensioni poco descrivibili e la cui presenza non si può provare scientificamente altro che attraverso i segni che esse lasciano a posteriori nel corpo, nella mente, nel comportamento, nella vita. In questa dimensione, l'ineffabile come per 'magia' prende spazio andando oltre la razionalità e la capacità di controllo. Ed è a questo livello che può insinuarsi la paura di affidarsi ad un cammino che non ha origine nella propria cultura occidentale e tradizione famigliare.

YOGA E SENSO DI DIFFIDENZA

Non è raro infatti, quando si parla di yoga, raccogliere percezioni che dalla generica indifferenza o scetticismo arrivino fino alla vera e propria diffidenza verso questa antichissima disciplina. Il timore in effetti è tra le barriere più grandi che possono limitare l'apertura verso lo yoga. Quali possono dunque essere le paure suscitate da questa pratica? Indaghiamo insieme la più macroscopica: il sospetto che lo yoga possa in qualche maniera più o meno esplicita, minare le proprie certezze, quelle su cui si fondano le nostre convinzioni e credenze, la nostra scala di valori, le nostre sicurezze. Ma è davvero questa la paura più grande? Cosa si cela in realtà dietro questo timore? Lo yoga infatti vuole molto tempo e molta pratica per portare un vero cambiamento nella vita quotidiana al di là del miglioramento fisico. Se è così, allora perché lo yoga sin da subito può suscitare timore? In risposta a questo, vi sono due principali aspetti da considerare: uno più intimo, legato alla propria sfera personale, l'altro più culturale e sociale. Ed è qui che entra il campo il ruolo della percezione dello yoga come disciplina che potrebbe nascondere aspetti esoterici, percezione che si gioca appunto a due diversi livelli.

LA PAURA PIU' ANCESTRALE

La più profonda paura in merito al praticare yoga è quella legata alla perdita di controllo di sé. Il timore cioè di entrare nelle zone d'ombra poco esplorate di sé incontrando ciò che di noi non conosciamo o spesso non vogliamo vedere. Paura anche di affidarci e perdere la nostra capacità di dominio su noi stessi a beneficio di un metodo, per chi ne intuisce le potenzialità, oppure di un maestro, per chi necessita di essere guidato nella pratica. In realtà abbiamo visto che il cammino yogico, proprio in virtù di uno sviluppo della consapevolezza, non toglie ma semmai restituisce un vero dominio di sé restituendo libertà all'individuo. La lucidità razionale e la supremazia della mente, sono infatti un tentativo illusorio di controllare la realtà ingabbiando la persona in automatismi e condizionamenti esterni che ne impediscono la libera espressione. Lo yoga lavora proprio per spogliarsi di tutto questo per far emergere la persona in tutta la sua autenticità. Spogliarsi dai condizionamenti non è una scelta che tutti sono pronti a fare o intendono fare e qui entra in gioco la seconda componente della diffidenza verso lo yoga.


LA CONNOTAZIONE DELLO YOGA

Come accennato sopra, il mondo dello yoga proviene da una cultura e una connotazione lontana a quella occidentale. E qual'è la paura più grande legata all'aprirsi ad un'altra cultura? Quella di perdere i propri riferimenti, relazionali o ideali. Al cambiamento della propria visione, infatti, in alcuni può scattare la paura di non ritrovarsi più nella propria comunità di riferimento radice delle proprie sicurezze affettive; in altri invece può crearsi un fortissimo conflitto cognitivo interiore che se affrontato porterebbe a scardinare le proprie certezze. E ancora una volta, non tutti sono disposti e/o pronti ad affrontare un tale profondo e radicale lavoro su di sé e la propria vita. In verità però, abbiamo affermato più volte che lo yoga, essendo un metodo, non necessariamente deve essere visto come connotato, ma al contrario come un' occasione, una proposta cui aderire liberamente più o meno in profondità secondo quanto ognuno si sente di fare.


YOGA CAMMINO SCALABILE

"La felicità è un percorso, non una destinazione" - Cit. Maria Teresa di Calcutta

Ribadendo ancora l'idea che lo yoga sia UNA DISCIPLINA NON UNA DOTTRINA, una pratica che mira a LIBERARE L'INDIVIDUO DAI SUOI CONDIZIONAMENTI E DAI LEGAMI CHE LO SOGGIOGANO IMPEDENDOGLI DI ESSERE SE' STESSO, va da sé che il primo condizionamento da cui lo yoga intende emancipare è l'idea che il successo sia legato al raggiungimento dei propri obiettivi.


"Anche un viaggio lungo mille miglia, inizia con un solo passo" cit.

Non è infatti importante la performance, ma arrivare ogni volta a riconquistare l'equilibrio; successo non è raggiungere la forma perfetta del corpo, ma riuscire a stare bene in esso osservando che quando questo accade fisico, emozioni, respiro e pensieri si modificano spontaneamente. La pratica quindi aiuta a identificare e costruire un percorso per realizzare la meta più grande: la persona. Questo è il vero successo cui aspira lo yoga. Ritornare a sé, riconnettersi con la propria integrità, ritrovarsi è già cammino, è già ritrovare la felicità, è già camminare.

"Non esiste un cammino verso la felicità, la felicità è il cammino". Buddha


Rimanete connessi per scoprire l'argomento del prossimo articolo della rubrica!


a cura di Elena De Donato Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️

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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️

Bibliografia

-Yoga la via dell'integrazione – Osho

-Yoga for the Special Child - Sonia Sumar

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