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Yoga "HSP way": dinamiche nella classe yoga in presenza dell'alta sensibilità

Condurre una pratica yoga in presenza dell'alta sensibilità, comporta un delicato lavoro di aggiustamento e di verifica costanti al fine di integrare tutte le componenti sensoriali, energetiche, cognitive e psicologiche della lezione: un lavoro complesso ma indispensabile che vuole attenzione e confronto in una comunità di insegnanti in formazione e supervisione permanenti.

"Le Persone Altamente Sensibili sono quelle che percepiscono in modo più profondo i dettagli più sottili dell’ambiente e delle relazioni, più facilmente sovraccarichi dagli stimoli intensi. Hanno spesso forti reazioni emotive e momenti di down, sono introspettivi e abili osservatori. Sono in medesima proporzione uomini e donne, nel 70 % dei casi sono introversi, e nel 30 % estroversi." Elain Aron


YOGA PER LA GESTIONE LA FORBICE PAS NELLE SOLLECITAZIONI FORTI, SIA POSITIVE CHE NEGATIVE

Lo yoga può sostenere e favorire il cammino di resilienza della Persona Altamente Sensibile (PAS), offrendo opportunità per rielaborare ma anche allenare la capacità di integrare e dare senso alle proprie percezioni. Il tratto di personalità altamente Sensibile, viene associato al così detto fenomeno della “forbice”, secondo cui le tendenza a reagire precocemente rispetto alla media alle circostanze in modalità di per sé non negativa né positiva, segno però di una neuro-sensibilità (soglia sensoriale più bassa, percezione più rapida e profonda dello stimolo) che comporta un sentire amplificato e una minore tolleranza agli stimoli intensi e prolungati: questa caratteristica può sovrastare la persona sia in positivo che in negativo. Ne consegue che anche le emozioni positive come l’amore, l’entusiasmo, la sorpresa, l’amicizia, la passione, la gioia, etc… in quanto intense, tendano a portare le Persone Altamente Sensibili dette PAS, a rompere il proprio equilibrio superando il limite di tolleranza sensoriale e innalzando stress e attivazione (arousal). In sostanza tanto più forti sono sensazioni ed emozioni legati alle esperienze sia positive che negative, tanto maggiore (come per la forbice che si apre sempre di più tanto più si aprono i manici) è l’AMPLIFICAZIONE EMOTIVA E QUINDI LO SQUILIBRIO che si genera nell’altamente sensibile. Sul breve periodi, quindi le PAS hanno più difficoltà delle non-PAS a gestire esperienze forti, mentre alla lunga, grazie all’allenamento e alla creazione di strategie personali nella gestione di questi temporanei squilibri e sconvolgimenti emotivi cui le HSP sono più soggette, esse sviluppano una maggiore capacità di resilienza. In questa vita di grande lavoro e allenamento continuo delle PAS, lo yoga può sostenere e favorire questo cammino di resilienza della persona altamente sensibile grazie allo sviluppo di un elemento fondamentale: LA CONSAPEVOLEZZA.


PER UNO YOGA NON VIOLENTO: "LO YOGA GIRAFFA"

Il titolo sembra una contraddizione in termini, poiché il primo degli otto passi dello yoga (Ashtanga Yoga), apre con le cinque astinenze (Yama) la cui prima recita la parola AIMSHA, ossia non violenza in sanscrito. Grazie agli studi di Mashal Rosemberg, sappiamo che al di là dell'intenzione e della buona fede, quando si è troppo focalizzati su un obiettivo si può inconsapevolmente incorrere in un atteggiamento recepito come pressione o forzatura da parte dell'altro. Uno yoga 'politically correct' è in grado di praticare soprattutto la compassione verso gli allievi, partendo dai loro effettivi bisogni, senza imposizioni, forzature o ideali. Non sempre la figura del 'maestro', soprattutto quando si usano appellativi come "illuminato", o dell'insegnante esperto, quando si parla di "lignaggio", riflettono questa modalità compassionevole e il clima da gerarchia esoterica che si può instaurare durante una lezione di yoga, può assumere caratteristiche energetiche invasive soprattutto per una persona altamente sensibile. Tornare ad uno stile di insegnamento assertivo, sensibile ai bisogni e alle difficoltà degli allievi e che sappia trovare un equilibrio tra autorevolezza e compassione, utilizzando un tipo di comunicazione non-violenta.


PER UNO YOGA "POLITICALLY CORRECT": TRAUMA INFORMED YOGA

Il tema della diminuzione dell'URTO sensoriale, energetico e psicologico che le sollecitazioni della lezione possono avere sugli allievi particolarmente sensibili e di costruire un contesto di quiete e sicuro in cui esse possano aprirsi e ritrovarsi, è comune sia al tratto dell'alta sensibilità che al contesto del trauma emotivo. L'attenzione al sovraccarico sensoriale può andare di pari passo al sovraccarico emotivo, pensando anche alla componente non verbale del linguaggio che porta con sé una precisa energia oppure evocazioni che possono aprire porte oppure talvolta essere attivanti per l'allievo. L'attenzione alle parole, all'intonazione, alle pause e alle evocazioni simboliche a volte favorenti altre inibenti, è fondamentale e vuole uno lavoro di aggiustamento continuo da parte dell'insegnante rispetto agli allievi che si trova di fronte.

La pratica dello yoga in occidente si è di fatto man mano integrata come strumento di cura del trauma, accanto alle terapie classiche, sviluppando stili di yoga dall'approccio trauma-informed basate sui seguenti capisaldi:

  • ​​Contesto sicuro - costruire un setting in cui sentirsi al sicuro, non minacciati e il più possibile a proprio agio (social engagement)

  • Costruire un’esperienza circolare - alleviare i pesi emotivi liberando la mente per arrivare a dare sollievo alle tensioni corporee (top-down) e/o che dalle tensioni del corpo agisca sulle tensioni emotive (bottom-up).

  • La circolarità dell’esperienza sul tappetino e la sua ripetizione creano l’apprendimento di un’ autoregolazione personale degli stati emotivi: una conoscenza di sé da spendere anche nella vita quotidiana oltre che attraverso lo yoga o la terapia.

VERSO UN INSEGNAMENTO YOGA HSP WAY: ACCOGLIERSI PER ACCOGLIERE

Uno yoga che voglia davvero trovare la propria "HSP way", è bene che parta in prima istanza dai bisogni dell'insegnante, specie se altamente sensibile, per costruire una solida base di resilienza personale con la quale potersi affacciare al contenimento delle istanze della classe. Un approccio non scontato, perché prima di tutto richiede la predisposizione di uno spazio per interrogarsi, per sentirsi, per verificare e confrontarsi. In una parola, uno spazio di ascolto e rielaborazione che permetta all'insegnante di giungere alla pratica più emotivamente "pulito", ossia compensato, possibile. Non è ovviamente sempre possibile arrivare a lezione nelle condizioni ottimali e in questo casi giunge in aiuto lo yoga stesso, indicandoci di avere compassione (santosha, accettazione, e karuna, compassione) per il proprio stato di sovraccarico o debolezza, di accoglierlo senza farsi violenza (aimsha, non violenza). Un atteggiamento davvero yogico e 'HSP way', ci invita quindi a mantenere connessione ed empatia (anahata, chakra del cuore) verso noi stessi per poter fare ugualmente con l'altro chiunque sia, PAS o non-PAS.


DINAMICHE NELLA CLASSE DI YOGA IN PRESENZA DELL'ALTA SENSIBILITA'

Come abbiano detto in precedenza, condurre una pratica yoga in presenza dell'alta sensibilità, comporta un delicato lavoro di aggiustamento e verifica costanti al fine di integrare tutte le componenti sensoriali, energetiche, cognitive e psicologiche della lezione: un lavoro complesso ma indispensabile che vuole attenzione e confronto in una comunità di insegnanti in formazione e supervisione permanenti.

L'INSEGNANTE DI YOGA ALTAMENTE SENSIBILE

“Essere in grado di parlare apertamente della nostra frustrazione, confusione o semplicemente della fatica derivante da quanto ci richiede l’insegnamento è di vitale importanza per creare un luogo in cui esprimere la nostra umanità, nella piena consapevolezza che al contenuto dei nostri dialoghi è garantita la riservatezza più assoluta” cit. Donna Fahri -

L’insegnante di yoga altamente sensibile è particolarmente vulnerabile nel suo ruolo poiché recepisce ed è consapevole delle tensioni non solo proprie ma anche di ogni membro della classe e di qualunque dettaglio modificato nell’ambiente circostante, specie se non può averne il controllo (odori, suoni, luce, disposizione degli arredi, affollamento ed energia del luogo). L’insegnante PAS spesso fatica anche stabilire la giusta distanza dagli allievi i quali a causa della sua capacità empatica spesso allargano il proprio spazio, travolgendo-lo con i propri vissuti. Talvolta questa sensibilità crea un legame nell’allievo che può arrivare a diventare improprio generando una sorta di richiesta di mentoring che innesca dipendenza oppure che travolge l’insegnante con sfoghi che possono diventare incontenibili e in qualche caso erotizzanti (indipendentemente dal genere dell’allievo) o aggressivi. Le lezioni individuali, che talvolta l’allievo richiede arrivando a chiamarle “sedute”, sono pertanto molto rischiose, delicate, complesse, e a meno di esigenze specifiche e confini ben chiari, è sempre preferibile la lezione di gruppo. L’insegnante di yoga, soprattutto se altamente sensibile, è sottoposto a grandi sollecitazioni e necessariamente deve ingegnarsi per trovare strategie personali che ottemperino a queste fatiche energetiche, per prevenire dinamiche rischiose nel rapporto con gli allievi, stabilendo e tracciando limiti chiari prima di tutto a sé stesso e di conseguenza agli allievi."

L'ALLIEVO DI YOGA ALTAMENTE SENSIBILE

D’altro canto anche per l’allievo di yoga altamente sensibile non è facile stare in una classe di yoga, poiché è in grado di recepire gli umori dell’insegnante, l’energia dei compagni, l’atmosfera che si respira e l’ambiente circostante. Talvolta l’allievo PAS catalizza su di sé le energie più faticose della classe e ne esce stremato, anziché liberato. Altre volte può succedere che vada in risonanza con le fatiche dell’insegnante il quale vistosi allo specchio, non reagisca bene, specie se si tratta di un insegnante non PAS, e così l’allievo HSP finisce per diventare un “capro espiatorio energetico” all’interno della classe di yoga. Sono dinamiche estreme, ma che si possono innescare soprattutto quanto più l’allievo PAS cresce nella propria pratica e “si fa energeticamente sentire”, a meno che non scelga di costruirsi uno spazio sicuro, posizionandosi fisicamente in fondo o ai lati del gruppo classe". RAPPORTO INSEGNANTE-ALLIEVO NELLA CLASSE DI YOGA CON PAS

"Nel processo di trasmutazione (…) di trasformazione (…) è importante mantenere una necessaria distanza tra insegnante e allievo (…) Individuare dli elementi rituali che elevano il tono dello scambio (…). Quando si è superato il confine (…) si genera un chiaro malessere energetico (…) vi è anche una componente di manipolazione” cit. Donna Fahri

Per un insegnante di yoga altamente sensibile, rimanere nel giusto mezzo e imparare a dare i corretti piccoli segnali per demarcare il proprio spazio vitale e soprattutto il proprio ruolo all’interno della pratica yoga e della relazione con gli allievi, per gli insegnanti PAS non è spontaneo e immediato, ma frutto di un apprendimento per attraverso l’esperienza e di un costante lavoro di autocritica e revisione che può necessitare anche di un confronto con una comunità virtuale di pari o una supervisione da parte di un maestro o un tutor." YOGA NELLA CLASSE MISTA PAS E NON PAS

La conduzione della lezione di yoga in una classe mista PAS e non PAS pone delle sfide di non poco conto rispetto all’impostazione dei parametri di ascolto e di creazione dello spazio sicuro, poiché spesso le istanze dei due tratti sono opposte. Inoltre gli iper-sensibili tra gli HSP, come i traumatizzati, sono intolleranti ad una serie di dettagli che ognuno sente in maniera diversa appunto a volte opposta. In tutto questo l’insegnante altamente sensibile può sentirsi disorientato e insicuro e potrebbe avere costantemente la sensazione di sbagliare. Ma la convivenza PAS-non PAS durante la lezione di yoga ha anche i suoi vantaggi: le due categorie possono compensarsi a vicenda nel gruppo, smussando energeticamente le difficoltà e i disagi l’uno dell’altra attraverso il sentire della maggioranza. Così l’ipersensibile che arriva agitato alla lezione di yoga, può trovare contenimento nel gruppo classe non-PAS che si mantiene calmo e concentrato, mentre viceversa i non-PAS che faticano nelle parti della pratica più sottili, possono imparare ad avere più pazienza attraverso lo stare degli HSP. In ogni caso solo costruendo un dialogo con il gruppo-classe in quanto entità unita, è possibile orientare le singole scelte verso un cammino che faccia sentire tutti compresi e considerati, lasciando che la negoziazione del singolo con le preferenze della maggioranza possa essere così più equa."


"HSP WAY” E CONVIVENZA PAS/NON PAS": UN POSTO HSP NEL MONDO PARTENDO DALLO YOGA

In una società tanto più civile, evoluta, meritocratica ed emancipata dalla legge del più forte, la classe di yoga rappresenta un'opportunità per sperimentare il rispetto degli altamente sensibili riconoscendo e lasciando loro spazio. Uno spazio che per loro natura le PAS spesso non sanno aprirsi da sole sgomitando a forza, ma che possono imparare a crearsi con ingegno e resilienza, per poi a far crescere nell’autorevolezza (non nell’autorità) e nella competenza. Nella vita e nel mondo, però, rimarrà anche sempre presente la necessità di avere dei re-guerrieri, oltre a dei saggi-consiglieri, capaci di difendere il territorio, di affrontare i rapporti di forza e di potere, di resistere, difendere e ove necessario di stabilire confini e limiti. Capire questa divisione di ruoli è fondamentale per una convivenza ottimale e fruttuosa PAS/non-PAS nella società, nel privato, così come nella classe di yoga: durante la lezione, infatti, se c’è consapevolezza e rispetto reciproco, l’HSP trova conforto e sollievo nel ritrovare contenimento e ridimensionamento a quel suo sentire così forte e così intenso nel quale spesso finisce per perdersi. Viceversa la non-HSP può ritrovare un’inaspettata pienezza nel rapporto con l’HSP riscoprendo un senso profondo delle cose e dell’essere, oltre i rapporti di competizione.

"Questo articolo è il frutto della mia esperienza personale HSP, nel privato e nei quindici anni di pratica prima come allieva, poi come insegnante di yoga, unita agli studi giovanili, alla formazione continua su special needs e trauma informed yoga (Somatic Competence®️Yoga) e alla preparazione delle docenze che mi accompagnano ogni giorno. Ringrazio la ricchezza del corso HST 3 (High sensitivity Training 2020-2021) di Elena Lupo e la disponibilità di tutto lo Staff HSP-Italia per la diffusione del sapere in merito al tratto dell’alta sensibilità, nell’intento di creare una HSP-way che possa davvero fare di questo mondo un posto dove ognuno possa trovare la sua modalità per stare meglio."


a cura di Elena De Donato

Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️

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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️

BIBLIOGRAFIA

.·Elaine Aron“Persone altamente sensibili - Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge” - 1996

.Donna Farhi - 'Insegno yoga. La relazione con gli allievi. Il potere delle parole. Le riflessioni etiche' - collana Le vie del Dharma - ed. BIS

. Gregory Bateson - Verso una ecologia della mente – 1977 - ed. Adelphi

. P. d. Ouspensky - ‘What is Yoga?’ - 2005

.https://www.elenadedonato.com/post/yoga-e-il-patto-di-corresponsabilit%C3%A0-insegnante-allievo

.https://www.elenadedonato.com/post/yoga-hsp-way-presupposti-verso-uno-yoga-per-le-persone-altamente-sensibili

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